Alcune volte mi confesso

Alcune volte mi confesso.

Involontariamente e con gente che non deve necessariamente rappresentare Dio in Terra.

Mi capita di rado e solo con due tipi di persone:

-quelle con cui condivido particolari momenti della vita e che mi ispirano fiducia (poche, pochissime, ma con il tempo mi sto facendo meno sofistica);

-quelle con cui NON condivido nulla della mia vita, frutto di incontri casuali nei posti più disparati come un treno, una sala d’attesa, la fila alle poste o alla cassa del supermercato, e so che ve lo state chiedendo dunque sì, il prete rientra fra questi.

Forse farei meglio a specificare che con il termine “confessione” intendo l’azione del rivelare agli altri qualcosa di me che non sia obbligatoriamente un peccato, anche perché se così fosse, io confesserei solo ad un paio di persone dove ho seppellito i cadaveri dei miei nemici e con l’unico scopo di farmi aiutare da questo paio di persone a fornirmi un alibi.

L’ultimo episodio di confessione involontaria l’ho avuto ieri.

Ero su Zoom con altre 4/5 persone.

Tra queste Monica Marinari, una new entry del gruppo *gente da chiamare in caso di omicidio*, che può testimoniare (per l’appunto) come in tutta la mia naturalezza sono capace di uscirmene con una cosa così “mia”.

Effettivamente ho condiviso esperienze ben più personali, ma questa è un piccolo automatismo che ho escogitato decenni fa per rendere più “digeribile” una brutta giornata e che poi si è esteso a tutte le giornate, belle o brutte che siano.

La confessione è questa:

Io tutte le sere attribuisco una Soundtrack alla mia giornata.

NIENTE DI ECLATANTE.

Come tutte le regole anche questa ha una sua eccezione, infatti delle volte può capitare che il tema non sia una canzone ma un libro, un’opera d’arte, un film… Insomma faccio un po’ alla cazzo di cane (come direbbe il maestro Ferretti) visto che la testa è la mia e la giornata è la mia.

Confesso (aridaje) a voi fratelli che ho la tentazione di rendere ormai pubblico questo automatismo e magari rendere la giornata digeribile a qualcuno oltre me.

Una condivisione effetto Brioschi.

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